Nel corso degli anni, la Biennale di Architettura di Venezia ha dimostrato una profonda sensibilità verso la luce naturale come elemento generativo dell’architettura. La luce è stata indagata non solo come fenomeno fisico, ma anche come materia progettuale, culturale e simbolica, capace di definire lo spazio, attivare percezioni, suggerire comportamenti e costruire relazioni tra l’edificio e il contesto.
In questo contesto, l’Heliodon — strumento di analisi e simulazione solare — ha trovato spazio e riconoscimento nelle diverse edizioni della Biennale, in forme più o meno esplicite. Se nelle edizioni precedenti la luce è stata protagonista di installazioni iconiche, come:
è nell’edizione 2025, intitolata “Intelligens. Naturale.”, che il riferimento alla radiazione solare diventa più esplicito e legato all’idea di strumenti come l’Heliodon.
Il Padiglione dell’Uzbekistan, con la mostra A Matter of Radiance, espone frammenti del grande forno solare sovietico Sun Heliocomplex di Tashkent, un chiaro richiamo al controllo geometrico della luce solare come strumento di conoscenza e progettazione.
Lo studio MVRDV propone invece il padiglione SOMBRA, una struttura che si comporta come un heliodon dinamico, orientando le sue superfici in risposta alla luce solare attraverso un sistema di attivazione passiva.
Installazioni come Sun Stone (Ensamble Studio) e Urban Heat Chronicles indagano la relazione tra sole, materia e abitabilitĂ urbana in modo diretto e sensibile, riaffermando il ruolo del sole come protagonista silenzioso ma imprescindibile del progetto.
In questo quadro, l’Heliodon emerge non solo come dispositivo tecnico, ma come simbolo della coscienza progettuale contemporanea, che riconosce nella luce naturale un alleato prezioso per il comfort, la sostenibilità e la bellezza architettonica.
Uzbekistan Pavilion at the Venice Biennale
MVRDV’s SOMBRA Pavilion Showcases Dynamic Shading at Venice Time Space Existence Exhibition
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